Collettiva al Foto Studio con Davide Gualtieri
L’accogliente spazio sulle rive dell’Aniene, fondato dal fotografo Francesco Amorosino, apre le porte al pubblico romano con una collettiva, conseguenza di una call molto stimolante dal titolo Connessione. Riferimento certo alla modernità, ma anche a tutte le altre interpretazioni che un tema così attuale può suggerire.
“Siamo in un capitalismo di immagini. Dalle immagini realizzate a mano siamo passati alle immagini automatizzate. La conseguenza è che tale inflazione, piuttosto che facilitare l’iper-visibilità, sembra farci precipitare nella cecità.”
Joan Fontcuberta
Così ho pensato di fermarmi a pensare alle connessioni, non in senso tecnologico, bensì, umano e poetico. Connessione come visione, immaginazione, trasporto nel mondo creativo, connessione come evocazione dell’Altro , forma effimera e concreta allo stesso tempo con la quale entrare in contatto.
Ho cercato nella mia memoria, cosa avevo scattato fino a quel momento, non molto, ero all’inizio, ed ho pensato alla connessione non tecnologica, quella che non vuole entrare nel flusso delle immagini del web, che non vuole rappresentare il consumismo ed il consumo della fotografia.
Proprio partendo dall’osservazione di Fontcuberta citata qui sopra ho pensato istintivamente a quel tipo di connessione che da sempre rappresenta alcune arti: lo sguardo. La collettiva al Foto Studio è iniziata con una piacevole serata, intensa di incontri e di argomentazioni nate dalle immagini che saranno in mostra per una settimana. Premiate dal pubblico e dalla critica le fotografie ritenute più interessanti. Si va verso altri stimolanti appuntamenti.